Il modello di Thomson

Cinque anni dopo la formulazione della teoria elettronica della materia, Thomson "scopre" l'elettrone.
In realtà non si tratta di una vera e propria scoperta, infatti , grazie soprattutto all’elevato numero di esperimenti fino allora eseguiti, Thomson era già più che convinto dell’esistenza di questa particella. Egli cercò soprattutto di effettuare delle osservazioni che potessero dare valori numerici ai parametri di questi corpuscoli, da lui definiti "atomi elementari", quindi sarebbe più esatto dire che egli dimostrò l'esistenza dell'elettrone. La dimensione di questo corpuscolo secondo lo scienziato doveva essere di circa 10-13cm., inoltre già la teoria cinetica del XIX secolo aveva dimostrato che gli atomi hanno dimensioni di alcuni angstrom (10-10m ). Perciò Thomson pensò che la carica elettrica positiva di un atomo, necessaria per bilanciare la
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Modello atomico secondo Thomson. Gli elettroni, rappresentati con il simbolo - sono disseminati nella materia positiva diffusa nell'interno della sfera.
carica negativa (data appunto dagli elettroni) e rendere l’atomo elettricamente neutro, dovesse essere contenuta indistintamente (in modo uniforme, non quantizzato) nella vasta regione di spazio dell’atomo non occupata dai minuscoli elettroni.Questo modello atomico viene definito "ad anguria" poiché è proprio immaginando ogni atomo come una anguria (quindi un atomo pieno e neutro) che possiamo descriverlo: la polpa rossa rappresenta la carica positiva distribuita uniformemente, all’interno della quale sono immersi i semi (gli elettroni) che costituiscono la carica negativa. Di questo modello si notano subito i due tipi di cariche elettriche che vengono immaginati diversamente; infatti al contrario di quella positiva, la carica negativa presente in ogni atomo, viene immaginata per la prima volta, costituta da singole particelle (gli elettroni); (in seguito verrà dimostrato che questi rappresentano un misto di massa ed energia, corpuscolo ed onda).
Questo modello pur essendo molto innovativo all’epoca, poiché coinvolgeva nella struttura atomica gli elettroni, sopravvisse fino al 1911 quando fu superato dal modello atomico di Ernest Rutherford, il quale dimostrò che la parte di un atomo carica positivamente, non è distribuita indistintamente in tutto l’atomo, ma è bensì concentrata in un nocciolo massiccio di dimensione piccolissima: il nucleo dell’atomo.